BUDDHISMO

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Mentre si canta,
occorre visualizzare,
in corrispondenza
del chakra della gola,
la dea della musica,
Sarasvati,
e immaginare che
la nostra voce,
dolce come il miele,
irradi onde di beatitudine…
Venite anche voi a gioire
della via mistica del canto!

 

 

Plasmando la nostra voce
e abbinandola
alle vibrazioni
del canto sacro,
ridisegniamo
il nostro rapporto
con la dolcezza, così come
la capacità di percepire
le più sottili sfumature
e di aprirci alla meraviglia.


Una volta
un maestro indiano
mi disse: la voce,
addestrandosi,
impara a muoversi agile
come un pesciolino dorato nell’oceano di luce
dell’armonia sonora.
Saprà sempre trovare
la sua strada,
così da insinuarsi
con grazia
nelle più sottili pieghe
della melodia…

 

Solo cantando
le qualità divine
possiamo davvero inebriarci, 
così scrisse Mīrābāī,
grande mistica e poetessa…


Nel nostro cuore, così come
negli eterei mondi divini,
non esiste beatitudine
senza musica!


“Ove regna la Primavera,
regina delle stagioni,
là, non suonata,
la Musica da sé risuona,
là flussi di luce s’irradiano
in tutte le direzioni”.
Kabīr, I cento canti, canto XV


Il tesoro
della melodia divina
dimora nella nostra anima,
come latente fonte d’incanto.
Attingendo ad esso
saremo inebriati e vivificati,
e certo mai privi di beatitudine!


"La fine della notte
indugia alla mia porta, 
che saluta cantando. 
Fai vibrare il tuo cuore
sulle corde della mia vita, 
Maestro, in una musica
che discenda 
dalle tue stelle".
Rabindranath Tagore 
Kavya Granthavali, XLIX


"Alle rive della Yamunā
risuona un flauto,
che rapisce cuore e mente.
Tutto diventa blu:
l’Amato, il manto, il fiume…
Al suono di quel flauto
ho perso conoscenza".
Mīrābāī, Padāvalī

 

“Possa il mio intero corpo trasformarsi in un flauto,
per cantare il Suo nome!”
Mīrābāī   

 

 

 

 

MELODIE ESTATICHE  
Laboratorio di canto indiano
devozionale artistico

 

Descrizione generale del progetto

La pratica del canto sacro indiano genera beatitudine e armonizza profondamente le vibrazioni psicofisiche, purificandole e affinandole. Grazie ad essa, vedremo gradualmente fiorire la nostra voce, come una piccola, deliziosa figlia che da tempo attendeva di risvegliarsi per irradiare le sue energie. Scopriremo anche la qualità estatica della voce, che evoca livelli spirituali e si fa ponte verso il divino.

Nei cicli d’incontri proposti, apprenderemo:
- suggestivi canti devozionali (bhajan, shloka, stotra e mantra) musicati in forma classica o semiclassica;
- alcune old Bollywood songs devozionali
- pronuncia, trascrizione e traduzione dei testi dei canti
- elementi di tecnica vocale indiana: intonazione, corretta emissione e respirazione, vocalizzi per sviluppare duttilità ed estensione
- introduzione allo studio dei raga

Il corso è aperto a tutti e non occorre alcuna preparazione preliminare. Si darà il più possibile attenzione a momenti individuali e alla specificità della voce dei singoli partecipanti. Verrà adottata nelle lezioni la tonalità impiegata per la maggioranza delle voci femminili.
Una via mistica e artistica particolarmente indicata:
- per studenti/docenti di canto, musicoterapia e recitazione, che scopriranno nuove, entusiasmanti possibilità espressive dello strumento-voce
- per allievi/insegnanti di yoga e ricercatori spirituali, che potranno inserire la loro pratica in una cornice più gioiosa e profonda.

Ascolta alcuni brani nella pagina “Musica”
Voce: Cristiana Tretti

Docente: Cristiana Tretti. Studiosa di mistica ebraica e di buddhismo indo-tibetano, ha conseguito i diplomi Is.I.A.O di base e perfezionamento in lingua e cultura tibetane e si è dedicata per tre anni anche al sanscrito. Ha studiato canto operistico per nove anni, nel registro di soprano lirico, con la maestra Angela Nascimbeni, squisita belcantista allieva della grande Lina Pagliughi. Dal 2009 studia il canto indiano classico e semiclassico. In particolare, dal 2016 ad oggi, in relazione allo studio dei raga e del canto devozionale artistico, è sotto la guida di Supriyo Dutta (maestro di canto classico khayal  residente a Kolkata). Nelle fasi iniziali del percorso, dapprima ha studiato con la maestra indo-mauriziana Reena Sukrani Nobaub; poi, negli anni 2013-2016, ha seguito presso il Conservatorio A. Pedrollo di Vicenza il corso “Musica vocale dell’India”, condotto da Patrizia Saterini e Barbara Zoletto. Dal 2015 al 2017 ha seguito lezioni individuali con T.V. Ramprasadh, maestro di canto classico carnatico residente a Chennai. Dal 1998 al 2015 ha inoltre frequentato numerosi seminari e/o lezioni private di canto indiano, con Amelia Cuni, Neela Bhagwat e altri maestri. Nel 2017 ha pubblicato il cd «Melodie estatiche. Canti sacri dell’India» (Cabiria Records). Per anni ha tenuto a Milano seminari mensili, presso la Yoga Shala diretta da Elena De Martin (canto indiano) e presso il Centro studi tibetani Mandala (mantra del buddhismo indo-tibetano e versi di poemi buddhisti in sanscrito o tibetano, musicati con sonorità tradizionali).